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Regione Abruzzo
Le farchie
Le farchie sono gli enormi fasci di canne che
vengono raggruppati dai giovani di Fara Filiorum
Petri, vicino Chieti, per formare un'immensa
torre sul sagrato della chiesa principale del
paese. Questi fasci sono incendiati il 16
gennaio davanti ad una statua di Sant'Antonio,
mentre alcuni ragazzi cantano antiche
filastrocche, guidati dal suono degli organetti,
ballando intorno alle farchie. Questi stessi
ragazzi, alla fine della cerimonia, passano in
ogni casa per raccogliere dolci e vino.
Festa dei serpari
Nei giorni precedenti la prima domenica di
maggio, i ragazzi di Pretoro (Chieti), cercano
di catturare un gran numero di serpenti,
strappando loro i denti con un panno bianco che
questi addentano, rendendoli così innocui. Il
giorno della festa utilizzano i serpenti, legati
con il laccetto di San Domenico, come bracciali
e collane, sia per loro che per la statua del
santo.
Dopo la cerimonia in chiesa, la popolazione si
sposta verso la località Costa della Valle, dove
viene messa in scena una rappresentazione
popolare. Due uomini, di cui uno vestito da
donna, fingono di allontanarsi verso una
capanna, lasciando il loro bambino, il quale
viene rapito da un lupo. Così al loro ritorno la
madre sviene e d il padre, insieme a tutti i
presenti invoca san Domenico, e per incanto il
lupo torna di sua volontà e restituisce il
rapito.
Queste due rappresentazioni hanno un sapore
molto antico e servivano, nel passato, a
scacciare nell'immaginario collettivo la paura
dei pericoli dei boschi, rappresentati dai
poveri serpenti e dai lupi.
Festa della Madonna dei Turchi
Per ricordare le antiche scorribande dei
saraceni sul litorale abruzzese, gli abitanti di
Tollo (Chieti) mettono in scena una furiosa
battaglia a colpi. d'anguria. Davanti alla
chiesa parrocchiale viene innalzata una torre di
legno al cui interno si riparano "i cristiani",
mentre l'orda dei "turchi" li attacca dalla
piazza. Al via, i turchi si lanciano all'assalto
della torre, cercando di farsi avanti a colpi di
spada di legno, mentre i cristiani resistono. In
tutto ciò i cristiani sulla torre lanciano nella
mischia sottostante pesanti fette di anguria e
litri di scolatura della pasta, senza
distinguere troppo gli alleati dai nemici. Il
gioco va avanti per ben tre attacchi, finché
arriva la Madonna e mette fine alla battaglia.
Festa di Sant'Antonio Abate
Questa diffusa ricorrenza, viene celebrata a
Collelongo, in provincia de L'Aquila, con un
tripudio di luce. La notte tra il 16 e il 17
gennaio, infatti, vengono accese delle grandi
torce in tutto il paese, e in alcune case
prestabilite del paese vengono poste delle "cottore",
pentole di rame, nei camini, nelle quali per
tutta la notte cuocerà il granoturco. Nel
frattempo una suggestiva fiaccolata accompagna
il parroco a benedire tutte le "cottore", e ad
ogni sosta vengono offerti vino, cibi e dolci
preparati per l'occasione. All'alba, da ogni
casa con la cottora esce una ragazza in abiti
antichi con in testa una "conca rescagnata", una
ciotola, infiocchettata con nastri, oro e
palline, il granoturco viene donato agli animali
e si da inizio alla premiazione della "conca"
più bella. Successivamente tutto il paese si
dirige verso l'altare di Sant'Antonio, che viene
tutto ricoperto di arance.
Processione delle travi
Il 13 giugno, a Scanno, decine di coppie di
buoi, infiocchettati ed imbellettati vengono
portate in giro per il paese, trascinando enormi
travi di legni di faggio e cerro. Questi sono
preceduti da bambini con ceste piene di pane e
fiori, che preventivamente benedetti sono
distribuiti ai passanti. Le travi vengono
portate e donate al convento di Sant'Antonio, i
cui abitanti si occuperanno di utilizzarle per
distribuire legna ai più poveri.
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