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Regione Veneto
In un area compresa tra il Garda, l'Adige e il
Po, il veneto mantiene la sua autonomia come
dialetto. Espandendosi anche oltre i confini
lombardi del Trentino, il veneto tende anche a
coprire il friulano, fino anche ad Udine.
A differenza delle altre regioni del nord
Italia, il veneto non è una lingua
gallo-italica, ma ha origini proprie,
"venetiche" su cui si sono impiantati vocaboli
greci. Testimonianza di una tradizione latina
peculiare, pura, come il toscano, il veneto ha
nel tempo subito forti influenze straniere.
La sostanziale unicità del veneto, rispetto alle
altre lingue nordiche, si manifesta prima di
tutto nell'assenza dei suoni "ü" e "ö", così
fuoco in veneto è "fogo", mentre in "fögu", e in
piemontese, lombardo ed emiliano "fög"; il
veneto "luna", in ligure e piemontese "lüna", ed
in emiliano "lunna".
Per quel che riguarda le vocali in fine di
parola invece, il veneto si uniforma agli altri
dialetti, cambiando la finale "-a", con altre
vocali, ed a Venezia, addirittura cadono le
finali "-e" e "-o", come in "pan" per pane,
"can" per cane e "man" per mano.
Sempre a Venezia, si troncano le parole che
finiscono in "-on", come "rasòn"; in "-in" come
"putìn"; e in "-an" come "piovàn". Si ha anche
una caduta della "l" in alcuni termini, come "pao"
per palo; "peo" per pelo; "muo" per mulo.
Andando verso Treviso, si nota anche la caduta
della"-o" nel suffisso "-ello", come in "fradel"
per fratello.
Un'altra particolarità del Veneto è la pronuncia
sibilante delle consonanti "ce" e "ci", che
divengono "se" e "si", come in "sinque" per
cinque; "sento" per cento; "braso" per braccio.
Lo stesso processo tocca i gruppi "ge" e "gi",
come in "sogo" per giogo; "sugno" per giugno; "senèr"
per gennaio, etc.
La presenza dei gruppi "cl" e "pl", un tempo
presenti nel venziano antico, permane nelle zone
friulane del Tagliamento, come in "plano" per
piano, "claro" per chiaro.
Per quel che riguarda il lessico, le parole
venete sono per lo più mutuate o dal nord o
dalla Romagna. Vi sono comunque alcune
particolarità regionali, come le parole "puteo e
putea", per ragazzo e ragazza; "santolo e
santola" per padrino e madrina; "copar" per
ammazzare; "scarsela" per tasca; "goto" per
bicchiere; "gemo " per gomitolo; etc.
Come per gli altri dialetti italiani bisogna
comunque tener conto che le influenze sono state
forti e varie da città a città il che ha portato
a molte variazioni nel dialetto, basti pensare
che Venezia venne fondata da un piccolo gruppo
di fuggiaschi che, sebbene provenienti da una
stessa regione, subirono diverse influenze.
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