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Regione Trentino Alto Adige
Situato all'incrocio di due correnti
linguistiche, quella gallo-italica e quella
veneta, provenienti, in fasi alterne, da sud e
da nord, il trentino si è formato in maniera
autonoma rispetto al friulano.
Queste due correnti, che si contrappongono nella
lingua, trovano anche dei canali comuni in cui
si fondono. Si ha quindi nel trentino
l'assibilazione delle consonanti "ce" e "ge",
così cento diviene "sento"; e gente "sente",
come in veneto, mentre nella val di Fiemme gente
diventa "gent", in armonia con le influenze
galle, e nella val Sugana, cento diventa "zento"
e giugno "dugno".
Il territorio risulta quindi diviso tra correnti
di influenza contrastanti, ad esempio il termine
"ghiaccio", nel sud della regione è "giazzo" e
nel nord "glats", più simile al francese.
Il Trentino ha anche subito influenze più
specificamente lombarde, come per i termini "hemper",
in lombardo "semper", in italiano sempre, o
nella caduta della consonante nasale "-n" come
in "vi" per "vin", in it. vino, o nella presenza
delle vocali "ü" e "ö" nel Trentino centrale.
L'influenza settentrionale, invece, si vede
soprattutto nella variazione di "ca" in cia",
come in "ciauda" per calda, o nei plurali in
"-s" come "mürs", per muri.
Per quel che riguarda il vocabolario, il
trentino non presenta particolarità evidenti, se
non per alcune forme settentrionali derivate dal
lombardo, come "fioccare" per nevicare; "ampone"
per lampone; "migola" per briciola, o dal
veneto, come "putel" per ragazzo; "ancò" per
oggi o "narancio" per arancia.
In questo dialetto compaiono, inoltre, alcuni
termini mutuati dal tedesco, come "smolz" per
strutto; e "cros" per roccia scoscesa.
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